DECRETO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 Aprile 2013, n.62
Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. (13G00104) (GU n.129 del 4-6-2013)
Entrata in vigore del provvedimento: 19/06/2013
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l’articolo 87, quinto comma, della Costituzione;
Visto l’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”;
Visto, in particolare, l’articolo 54 del decreto legislativo n. 165 del 2001, come sostituito dall’articolo 1, comma 44, della legge 6 novembre 2012, n. 190, che prevede l’emanazione di un Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico;
Visto il decreto del Ministro per la funzione pubblica 28 novembre 2000, recante “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10 aprile 2001;
Vista l’intesa intervenuta in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nella seduta del 7 febbraio 2013;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell’Adunanza del 21 febbraio 2013;
Ritenuto di non poter accogliere le seguenti osservazioni contenute nel citato parere del Consiglio di Stato con le quali si chiede: di estendere, all’articolo 2, l’ambito soggettivo di applicazione del presente Codice a tutti i pubblici dipendenti, in considerazione del fatto che l’articolo 54 del decreto legislativo n. 165 del 2001, come modificato dall’articolo 1, comma 44, della legge n. 190 del 2012, trova applicazione soltanto ai pubblici dipendenti il cui rapporto di lavoro e’ regolato contrattualmente; di prevedere, all’articolo 5, la valutazione, da parte dell’amministrazione, della compatibilità dell’adesione o dell’appartenenza del dipendente ad associazioni o ad organizzazioni, in quanto, assolto l’obbligo di comunicazione da parte del dipendente, l’amministrazione non appare legittimata, in via preventiva e generale, a sindacare la scelta associativa; di estendere l’obbligo di informazione di cui all’articolo 6, comma 1, ai rapporti di collaborazione non retribuiti, in considerazione del fatto che la finalità della norma e’ quella di far emergere solo i rapporti intrattenuti dal dipendente con soggetti esterni che abbiano risvolti di carattere economico; di eliminare, all’articolo 15, comma 2, il passaggio, agli uffici di disciplina, anche delle funzioni dei comitati o uffici etici, in quanto uffici non più previsti dalla vigente normativa;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell’8 marzo 2013;
Sulla proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione;
E m a n a
il seguente regolamento:
Art. 1 – Disposizioni di carattere generale
1. Il presente codice di comportamento, di seguito denominato “Codice”, definisce, ai fini dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare.
2. Le previsioni del presente Codice sono integrate e specificate dai codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001.
Art. 2 – Ambito di applicazione
1. Il presente codice si applica ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il cui rapporto di lavoro e’ disciplinato in base all’articolo 2, commi 2 e 3, del medesimo decreto.
2. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 54, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le norme contenute nel presente codice costituiscono principi di comportamento per le restanti categorie di personale di cui all’articolo 3 del citato decreto n. 165 del 2001, in quanto compatibili con le disposizioni dei rispettivi ordinamenti.
3. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 estendono, per quanto compatibili, gli obblighi di condotta previsti dal presente codice a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’amministrazione. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, le amministrazioni inseriscono apposite disposizioni o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal presente codice.
4. Le disposizioni del presente codice si applicano alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano nel rispetto delle attribuzioni derivanti dagli statuti speciali e delle relative norme di attuazione, in materia di organizzazione e contrattazione collettiva del proprio personale, di quello dei loro enti funzionali e di quello degli enti locali del rispettivo territorio.
Art. 3 – Principi generali
1. Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione con disciplina ed onore e conformando la propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa. Il dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della legge, perseguendo l’interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui e’ titolare.
2. Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi.
3. Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione. Prerogative e poteri pubblici sono esercitati unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono stati conferiti.
4. Il dipendente esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati.
5. Nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa, il dipendente assicura la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari dell’azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori.
6. Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche telematica, nel rispetto della normativa vigente.
Art. 4 – Regali, compensi e altre utilità
1. Il dipendente non chiede, ne’ sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità.
2. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini internazionali. In ogni caso, indipendentemente dalla circostanza che il fatto costituisca reato, il dipendente non chiede, per sé o per altri, regali o altre utilità, neanche di modico valore a titolo di corrispettivo per compiere o per aver compiuto un atto del proprio ufficio da soggetti che possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ufficio, ne’ da soggetti nei cui confronti e’ o sta per essere chiamato a svolgere o a esercitare attività o potestà proprie dell’ufficio ricoperto.
3. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, da un proprio subordinato, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore. Il dipendente non offre, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità a un proprio sovraordinato, salvo quelli d’uso di modico valore.
4. I regali e le altre utilità comunque ricevuti fuori dai casi consentiti dal presente articolo, a cura dello stesso dipendente cui siano pervenuti, sono immediatamente messi a disposizione dell’Amministrazione per la restituzione o per essere devoluti a fini istituzionali.
5. Ai fini del presente articolo, per regali o altre utilità di modico valore si intendono quelle di valore non superiore, in via orientativa, a 150 euro, anche sotto forma di sconto. I codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni possono prevedere limiti inferiori, anche fino all’esclusione della possibilità di riceverli, in relazione alle caratteristiche dell’ente e alla tipologia delle mansioni.
6. Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti all’ufficio di appartenenza.
7. Al fine di preservare il prestigio e l’imparzialità dell’amministrazione, il responsabile dell’ufficio vigila sulla corretta applicazione del presente articolo.
Art. 5 – Partecipazione ad associazioni e organizzazioni
1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica tempestivamente al responsabile dell’ufficio di appartenenza la propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. Il presente comma non si applica all’adesione a partiti politici o a sindacati.
2. Il pubblico dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni od organizzazioni, ne’ esercita pressioni a tale fine, promettendo vantaggi o prospettando svantaggi di carriera.
Art. 6 – Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d’interesse
1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da leggi o regolamenti, il dipendente, all’atto dell’assegnazione all’ufficio, informa per iscritto il dirigente dell’ufficio di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando:
a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge o il convivente abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione;
b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti all’ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.
2. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall’intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.
Art. 7 – Obbligo di astensione
1. Il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Sull’astensione decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza.
Art. 8 – Prevenzione della corruzione
1. Il dipendente rispetta le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell’amministrazione. In particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della corruzione, presta la sua collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione e, fermo restando l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria, segnala al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell’amministrazione di cui sia venuto a conoscenza.
Art. 9 – Trasparenza e tracciabilità
1. Il dipendente assicura l’adempimento degli obblighi di trasparenza previsti in capo alle pubbliche amministrazioni secondo le disposizioni normative vigenti, prestando la massima collaborazione nell’elaborazione, reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale.
2. La tracciabilità dei processi decisionali adottati dai dipendenti deve essere, in tutti i casi, garantita attraverso un adeguato supporto documentale, che consenta in ogni momento la replicabilità.
Art. 10 – Comportamento nei rapporti privati
1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, ne’ menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa nuocere all’immagine dell’amministrazione.
Art. 11 – Comportamento in servizio
1. Fermo restando il rispetto dei termini del procedimento amministrativo, il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda ne’ adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività o l’adozione di decisioni di propria spettanza.
2. Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, comunque denominati, nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi.
3. Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature di cui dispone per ragioni di ufficio e i servizi telematici e telefonici dell’ufficio nel rispetto dei vincoli posti dall’amministrazione. Il dipendente utilizza i mezzi di trasporto dell’amministrazione a sua disposizione soltanto per lo svolgimento dei compiti d’ufficio, astenendosi dal trasportare terzi, se non per motivi d’ufficio.
Art. 12 – Rapporti con il pubblico
1. Il dipendente in rapporto con il pubblico si fa riconoscere attraverso l’esposizione in modo visibile del badge od altro supporto identificativo messo a disposizione dall’amministrazione, salvo diverse disposizioni di servizio, anche in considerazione della sicurezza dei dipendenti, opera con spirito di servizio, correttezza, cortesia e disponibilità e, nel rispondere alla corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di posta elettronica, opera nella maniera più completa e accurata possibile. Qualora non sia competente per posizione rivestita o per materia, indirizza l’interessato al funzionario o ufficio competente della medesima amministrazione. Il dipendente, fatte salve le norme sul segreto d’ufficio, fornisce le spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e di altri dipendenti dell’ufficio dei quali ha la responsabilità od il coordinamento. Nelle operazioni da svolgersi e nella trattazione delle pratiche il dipendente rispetta, salvo diverse esigenze di servizio o diverso ordine di priorità stabilito dall’amministrazione, l’ordine cronologico e non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto con motivazioni generiche. Il dipendente rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza ritardo ai loro reclami.
2. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione.
3. Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa in un’amministrazione che fornisce servizi al pubblico cura il rispetto degli standard di qualità e di quantità fissati dall’amministrazione anche nelle apposite carte dei servizi. Il dipendente opera al fine di assicurare la continuità del servizio, di consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro informazioni sulle modalità di prestazione del servizio e sui livelli di qualità.
4. Il dipendente non assume impegni ne’ anticipa l’esito di decisioni o azioni proprie o altrui inerenti all’ufficio, al di fuori dei casi consentiti. Fornisce informazioni e notizie relative ad atti od operazioni amministrative, in corso o conclusi, nelle ipotesi previste dalle disposizioni di legge e regolamentari in materia di accesso, informando sempre gli interessati della possibilità di avvalersi anche dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico. Rilascia copie ed estratti di atti o documenti secondo la sua competenza, con le modalità stabilite dalle norme in materia di accesso e dai regolamenti della propria amministrazione.
5. Il dipendente osserva il segreto d’ufficio e la normativa in materia di tutela e trattamento dei dati personali e, qualora sia richiesto oralmente di fornire informazioni, atti, documenti non accessibili tutelati dal segreto d’ufficio o dalle disposizioni in materia di dati personali, informa il richiedente dei motivi che ostano all’accoglimento della richiesta. Qualora non sia competente a provvedere in merito alla richiesta cura, sulla base delle disposizioni interne, che la stessa venga inoltrata all’ufficio competente della medesima amministrazione.
Art. 13 – Disposizioni particolari per i dirigenti
1. Ferma restando l’applicazione delle altre disposizioni del Codice, le norme del presente articolo si applicano ai dirigenti, ivi compresi i titolari di incarico ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dell’articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ai soggetti che svolgono funzioni equiparate ai dirigenti operanti negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché ai funzionari responsabili di posizione organizzativa negli enti privi di dirigenza.
2. Il dirigente svolge con diligenza le funzioni ad esso spettanti in base all’atto di conferimento dell’incarico, persegue gli obiettivi assegnati e adotta un comportamento organizzativo adeguato per l’assolvimento dell’incarico.
3. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all’amministrazione le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possano porlo in conflitto di interessi con la funzione pubblica che svolge e dichiara se ha parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o convivente che esercitano attivita’ politiche, professionali o economiche che li pongano in contatti frequenti con l’ufficio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle decisioni o nelle attività inerenti all’ufficio. Il dirigente fornisce le informazioni sulla propria situazione patrimoniale e le dichiarazioni annuali dei redditi soggetti all’imposta sui redditi delle persone fisiche previste dalla legge.
4. Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell’azione amministrativa. Il dirigente cura, altresi’, che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate per finalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali.
5. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui e’ preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla formazione e all’aggiornamento del personale, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali.
6. Il dirigente assegna l’istruttoria delle pratiche sulla base di un’equa ripartizione del carico di lavoro, tenendo conto delle capacità, delle attitudini e della professionalità del personale a sua disposizione. Il dirigente affida gli incarichi aggiuntivi in base alla professionalità e, per quanto possibile, secondo criteri di rotazione.
7. Il dirigente svolge la valutazione del personale assegnato alla struttura cui e’ preposto con imparzialità e rispettando le indicazioni ed i tempi prescritti.
8. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie ove venga a conoscenza di un illecito, attiva e conclude, se competente, il procedimento disciplinare, ovvero segnala tempestivamente l’illecito all’autorità disciplinare, prestando ove richiesta la propria collaborazione e provvede ad inoltrare tempestiva denuncia all’autorità giudiziaria penale o segnalazione alla corte dei conti per le rispettive competenze. Nel caso in cui riceva segnalazione di un illecito da parte di un dipendente, adotta ogni cautela di legge affinché sia tutelato il segnalante e non sia indebitamente rilevata la sua identità nel procedimento disciplinare, ai sensi dell’articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001.
9. Il dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti al vero quanto all’organizzazione, all’attività e ai dipendenti pubblici possano diffondersi. Favorisce la diffusione della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti dell’amministrazione.
Art. 14 – Contratti ed altri atti negoziali
1. Nella conclusione di accordi e negozi e nella stipulazione di contratti per conto dell’amministrazione, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il dipendente non ricorre a mediazione di terzi, ne’ corrisponde o promette ad alcuno utilità a titolo di intermediazione, ne’ per facilitare o aver facilitato la conclusione o l’esecuzione del contratto. Il presente comma non si applica ai casi in cui l’amministrazione abbia deciso di ricorrere all’attività di intermediazione professionale.
2. Il dipendente non conclude, per conto dell’amministrazione, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’articolo 1342 del codice civile. Nel caso in cui l’amministrazione concluda contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione, con imprese con le quali il dipendente abbia concluso contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente, questi si astiene dal partecipare all’adozione delle decisioni ed alle attività relative all’esecuzione del contratto, redigendo verbale scritto di tale astensione da conservare agli atti dell’ufficio.
3. Il dipendente che conclude accordi o negozi ovvero stipula contratti a titolo privato, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’articolo 1342 del codice civile, con persone fisiche o giuridiche private con le quali abbia concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento ed assicurazione, per conto dell’amministrazione, ne informa per iscritto il dirigente dell’ufficio.
4. Se nelle situazioni di cui ai commi 2 e 3 si trova il dirigente, questi informa per iscritto il dirigente apicale responsabile della gestione del personale.
5. Il dipendente che riceva, da persone fisiche o giuridiche partecipanti a procedure negoziali nelle quali sia parte l’amministrazione, rimostranze orali o scritte sull’operato dell’ufficio o su quello dei propri collaboratori, ne informa immediatamente, di regola per iscritto, il proprio superiore gerarchico o funzionale.
Art. 15 – Vigilanza, monitoraggio e attività formative
1. Ai sensi dell’articolo 54, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, vigilano sull’applicazione del presente Codice e dei codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni, i dirigenti responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e gli uffici etici e di disciplina.
2. Ai fini dell’attività di vigilanza e monitoraggio prevista dal presente articolo, le amministrazioni si avvalgono dell’ufficio procedimenti disciplinari istituito ai sensi dell’articolo 55-bis, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001 che svolge, altresì, le funzioni dei comitati o uffici etici eventualmente già istituiti.
3. Le attività svolte ai sensi del presente articolo dall’ufficio procedimenti disciplinari si conformano alle eventuali previsioni contenute nei piani di prevenzione della corruzione adottati dalle amministrazioni ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190. L’ufficio procedimenti disciplinari, oltre alle funzioni disciplinari di cui all’articolo 55-bis e seguenti del decreto legislativo n. 165 del 2001, cura l’aggiornamento del codice di comportamento dell’amministrazione, l’esame delle segnalazioni di violazione dei codici di comportamento, la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le garanzie di cui all’articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001. Il responsabile della prevenzione della corruzione cura la diffusione della conoscenza dei codici di comportamento nell’amministrazione, il monitoraggio annuale sulla loro attuazione, ai sensi dell’articolo 54, comma 7, del decreto legislativo n. 165 del 2001, la pubblicazione sul sito istituzionale e della comunicazione all’Autorità nazionale anticorruzione, di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190, dei risultati del monitoraggio. Ai fini dello svolgimento delle attività previste dal presente articolo, l’ufficio procedimenti disciplinari opera in raccordo con il responsabile della prevenzione di cui all’articolo 1, comma 7, della legge n. 190 del 2012.
4. Ai fini dell’attivazione del procedimento disciplinare per violazione dei codici di comportamento, l’ufficio procedimenti disciplinari può chiedere all’Autorità nazionale anticorruzione parere facoltativo secondo quanto stabilito dall’articolo 1, comma 2, lettera d), della legge n. 190 del 2012.
5. Al personale delle pubbliche amministrazioni sono rivolte attività formative in materia di trasparenza e integrità, che consentano ai dipendenti di conseguire una piena conoscenza dei contenuti del codice di comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle misure e sulle disposizioni applicabili in tali ambiti.
6. Le Regioni e gli enti locali, definiscono, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, le linee guida necessarie per l’attuazione dei principi di cui al presente articolo.
7. Dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni provvedono agli adempimenti previsti nell’ambito delle risorse umane, finanziarie, e strumentali disponibili a legislazione vigente.
Art. 16 – Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice
1. La violazione degli obblighi previsti dal presente Codice integra comportamenti contrari ai doveri d’ufficio. Ferme restando le ipotesi in cui la violazione delle disposizioni contenute nel presente Codice, nonché dei doveri e degli obblighi previsti dal piano di prevenzione della corruzione, da’ luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del pubblico dipendente, essa e’ fonte di responsabilità disciplinare accertata all’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità e proporzionalità delle sanzioni.
2. Ai fini della determinazione del tipo e dell’entità della sanzione disciplinare concretamente applicabile, la violazione e’ valutata in ogni singolo caso con riguardo alla gravità del comportamento e all’entità del pregiudizio, anche morale, derivatone al decoro o al prestigio dell’amministrazione di appartenenza. Le sanzioni applicabili sono quelle previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi, incluse quelle espulsive che possono essere applicate esclusivamente nei casi, da valutare in relazione alla gravità, di violazione delle disposizioni di cui agli articoli 4, qualora concorrano la non modicità del valore del regalo o delle altre utilità e l’immediata correlazione di questi ultimi con il compimento di un atto o di un’attività tipici dell’ufficio, 5, comma 2, 14, comma 2, primo periodo, valutata ai sensi del primo periodo. La disposizione di cui al secondo periodo si applica altresi’ nei casi di recidiva negli illeciti di cui agli articoli 4, comma 6, 6, comma 2, esclusi i conflitti meramente potenziali, e 13, comma 9, primo periodo. I contratti collettivi possono prevedere ulteriori criteri di individuazione delle sanzioni applicabili in relazione alle tipologie di violazione del presente codice.
3. Resta ferma la comminazione del licenziamento senza preavviso per i casi già previsti dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi.
4. Restano fermi gli ulteriori obblighi e le conseguenti ipotesi di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti previsti da norme di legge, di regolamento o dai contratti collettivi.
Art. 17 – Disposizioni finali e abrogazioni
1. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione al presente decreto, pubblicandolo sul proprio sito internet istituzionale e nella rete intranet, nonché trasmettendolo tramite e-mail a tutti i propri dipendenti e ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione dei vertici politici dell’amministrazione, nonché ai collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale, di imprese fornitrici di servizi in favore dell’amministrazione. L’amministrazione, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all’atto di conferimento dell’incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del codice di comportamento.
2. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione ai codici di comportamento da ciascuna definiti ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001 secondo le medesime modalità previste dal comma 1 del presente articolo.
3. Il decreto del Ministro per la funzione pubblica in data 28 novembre 2000 recante “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10 aprile 2001, e’ abrogato.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma addì, 16 aprile 2013
NAPOLITANO Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri
Patroni Griffi, Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione
Visto, il Guardasigilli: Severino
Registrato alla Corte dei conti il 23 maggio 2013
Registro n. 4, foglio n. 300
PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA – TRIENNIO 2020-2023
PIANO DI INTERVENTO DELL’ANIMATORE DIGITALE PER IL PNSD
L’animatore digitale (cfr. Prot. n° 17791 del 19/11/2015) avrà un ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione digitale a scuola. Il suo profilo (come indicato all'azione #28 del PNSD) è rivolto a:
Formazione interna: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi.
Coinvolgimento della comunità scolastica: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa.
Creazione di soluzioni innovative: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. Uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.
In coerenza con l’offerta formativa dell’Istituto e in linea con quanto indicato nel PNSD (in particolare az. #28 – Animatore Digitale), si propone il seguente piano di intervento.
Triennio 2020-2021
Anno Scolastico 2020/2021 |
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Formazione interna |
- Pubblicizzazione e socializzazione delle finalità del PNSD con il corpo docente. - Sportello interno per:
- Formazione rivolta ai docenti dell’istituto e di eventuali scuole in rete relativa a:
- Partecipazione alla Progettazione del Curricolo Digitale a livello regionale - Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite. |
Coinvolgimento della comunità scolastica |
- Integrazione e aggiornamento della rete LAN wireless e cablata. - Amministrazione della rete di istituto (server linux, server sissi, backup, manutenzione wireless, connettività Internet) - Aggiornamento degli account degli studenti e del personale dell’Istituto - Amministrazione Google Apps - Migrazione e supporto a “segreteria digitale”, supporto a Scuola Viva e ClasseViva - Valutazioni offerte per acquisti tecnologici - Coordinamento del gruppo di lavoro per la diffusione della cultura digitale con lo staff di direzione e le figure di sistema - Gestione dei rapporti nella rete di animatori digitali del territorio in un’ottica di crescita condivisa - Implementazione sui siti dell’istituto di spazi web specifici per la documentazione e diffusione delle azioni relative al PNSD. - Utilizzo di Google Calendar per la condivisione delle attività. - Aggiornamento degli spazi di condivisione di documenti e buone pratice in intranet e su Google Drive. - Promozione di eventi aperti al territorio di carattere scientifico tecnologico (OrvietoScienza, GA Day, settimana del PNSD, Linux Day) - Adesione a bandi nazionali, europei ed internazionali, PON, Erasmus+ - Definizione degli spazi per la “Palestra dell’innovazione” per lo sviluppo della creatività e dell’imprenditorialità. - Attivazione di percorsi di alternanza scuola lavoro per acquisire competenze digitali - Formazione rivolta agli studenti dell’istituto anche attraverso la loro partecipazione attiva, relativa a:
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Creazione di soluzioni innovative |
- Integrazione della rete wi-fi di Istituto - Integrazione postazioni multimediali mobili e fisse (LIM) - Censimento buone pratiche sviluppate nell'Istituto in funzione della Didattica a Distanza - Partecipazione a un eventuale tavolo di lavoro per il FabLab con il CSCO - Coordinamento delle azioni di Didattica 2.0 (diffusione dell’uso di dispositivi digitali nella didattica anche attraverso BYOD- az. #6 PNSD) - Sensibilizzazione all’uso del software libero e open source per la didattica e per i servizi. - Partecipazione ai bandi sulla base delle azioni del PNSD |
A.S. 2021/2022 |
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Formazione interna |
- Sportello interno per:
- Partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del territorio e con la rete nazionale. - Formazione rivolta ai docenti dell’istituto e di eventuali scuole in rete relativa a:
- Assistenza alla predisposizione del profilo digitale per ogni docente, e-portfolio docente (az. #10 PNSD) - Stesura del profilo digitale per ogni studente, e-portfolio studente (az. #9 PNSD) - Aggiornamento degli spazi per la condivisione di risorse e la documentazione di sistema. - Proporre adesione ad almeno tre delle 12 idee di “avanguardie educative” - Adesione a programmi e iniziative legati al PNSD - Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” all’ora di coding attraverso interventi curricolari - Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite. |
Coinvolgimento della comunità scolastica |
- Coordinamento del Team per l'innovazione digitale con lo staff di direzione e le figure di sistema - Predisposizione e inserimento nel PTOF del Curricolo Digitale - Implementazione sul sito dell’istituto di spazi web specifici per la documentazione e diffusione delle azioni relative al PNSD. - Aggiornamento degli spazi di condivisione di documenti e buone pratiche in intranet e su Google Drive. - Utilizzo di Google Calendar per la condivisione delle attività. - Promozione di eventi aperti al territorio di carattere scientifico tecnologico (OrvietoScienza, GA Day, settimana del PNSD, Linux Day) - Adesione a bandi nazionali, europei ed internazionali, PON, Erasmus+: in particolare con il progetto di Mobilità Professionale organizzato dall'USR (Monistrol sur Loire) - Partecipazione ad attività di ASL in collaborazione con Engineering e Vetrya, con particolare riguardo al coding, alla robotica e alla comunicazione digitale - Formazione rivolta agli studenti dell’istituto anche attraverso la loro partecipazione attiva, relativa a:
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Creazione di soluzioni innovative |
- Accompagnamento delle scuole del territorio nell'adozione della G Suite, in particolare diffondendo la Buona Pratica già sviluppata dal nostro Istituto e pubblicata e presentata pubblicamente "Utilizzo di GAM per l'amministrazione della GSuite" - Integrazione postazioni multimediali mobili - Partecipazione ai bandi sulla base delle azioni del PNSD |
Team per l'innovazione digitale |
- In particolare le attività del Team riguardano la pratica quotidiana dei docenti con aspetti digitali, la formazione sulla GSuite, la sperimentzione SELFIE, l'ASL |
A.S. 2022/2023 |
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Formazione interna |
- Sportello interno per:
- Partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del territorio e con la rete nazionale. - Formazione rivolta ai docenti dell’istituto e di eventuali scuole in rete relativa a:
- Stesura del profilo digitale per ogni studente, e-portfolio studente (az. #9 PNSD) - Aggiornamento degli spazi per la condivisione di risorse e la documentazione di sistema. - Adesione a programmi e iniziative legati al PNSD - Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite. |
Coinvolgimento della comunità scolastica |
- Coordinamento del Team per l'innovazione digitale con lo staff di direzione e le figure di sistema - Partecipazione al Progetto internazionale CRISS, per la acquisizione, valutazione e certificazione delle competenze digitali nelle scuole secondarie superiori - Implementazione sul sito dell’istituto di spazi web specifici per la documentazione e diffusione delle azioni relative al PNSD. - Aggiornamento degli spazi di condivisione di documenti e buone pratiche in intranet e su Google Drive. - Utilizzo di Google Calendar per la condivisione delle attività. - Promozione di eventi aperti al territorio di carattere scientifico tecnologico (OrvietoScienza, GA Day, settimana del PNSD, Linux Day) - Partecipazione al laboratorio di OrvietoScienza sull'utilizzo di microcomputer e lo sviluppo di database e app per il monitoraggio del Radon- Partecipazione all'iniziativa annuale provinciale FUTURA con exhibit, gare di Hacking, WOMEST - Adesione a bandi nazionali, europei ed internazionali, PON, Erasmus+: in particolare, attuazione dei quattro moduli del PON "Dati aperti per la salute", che ruotano intorno ai temi del making, del digital journalism, della cittadinanza digitale - Partecipazione ad attività di ASL in collaborazione con Engineering e Vetrya, con particolare riguardo al coding, alla robotica e alla comunicazione digitale - Formazione rivolta agli studenti dell’istituto anche attraverso la loro partecipazione attiva, relativa a:
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Creazione di soluzioni innovative |
- Consolidamento della cultura OpenSource, in cui l'Istituto è pioniere - Consolidamento dell'utilizzo didattico degli strumenti condivisi di G Drive, di Google Classroom, dei moduli per la raccolta di dati, del software open source oer il videoediting - Accompagnamento delle scuole del territorio nell'adozione della G Suite, in particolare diffondendo la Buona Pratica già sviluppata dal nostro Istituto e pubblicata e presentata pubblicamente "Utilizzo di GAM per l'amministrazione della GSuite" - Realizzazione di ambienti di apprendimento innovativi, secondo #PNSD – AZIONE #7 - Inizio di una pratica di introduzione al coding per gli indirizzi che non prevedono la programmazione - Inizio di una sperimentazione sullo sviluppo del portfolio digitale per studenti e docenti |
Team per l'innovazione digitale | - In particolare le attività del Team riguardano la pratica quotidiana dei docenti con aspetti digitali, la formazione sulla GSuite, la sperimentzione CRISS, l'ASL |
ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
TRIENNIO 2016/17, 2017-18 E 2018-19
Atto di indirizzo al Collegio dei Docenti per l’aggiornamento del Piano triennale dell’Offerta Formativa- A.S. 2018/19
VISTA la L.n. 59 del 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza;
VISTO il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica;
VISTO il D.L.vo 165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni;
VISTA la Legge n. 107 del 2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999;
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
DEFINISCE I SEGUENTI INDIRIZZI GENERALI PER LE ATTIVITA’ DELLA SCUOLA
PREMESSO CHE
- gli indirizzi del Piano triennale dell’offerta formativa vengono definiti dal dirigente scolastico dopo aver attivato rapporti con i soggetti istituzionali del territorio e valutato eventuali proposte delle rappresentanze sociali e culturali con cui l’istituto interagisce;
- il Piano elaborato dal collegio dei docenti ed approvato dal consiglio di istituto può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre;
- la realizzazione degli obiettivi inclusi nel Piano prevede anche l’assegnazione di un organico potenziato di docenti da richiedere a supporto delle attività programmate;
- il lavoro fin qui svolto dal corpo insegnante in sede di collegi, di consigli, di dipartimenti e di materie, oltre che a descrivere l’azione formativa ed educativa su cui la scuola è impegnata, sarà quadro di riferimento per l’emanazione delle linee di indirizzo ;
- il Dirigente Scolastico attiva rapporti fattivi finalizzati ad un’ampia condivisione degli obiettivi strategici della scuola, tenendo conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori che operano nella scuola;
- la scuola interagisce con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio.
CONSIDERANDO CHE
- le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015, meglio conosciuta come “ la buona scuola“ mirano alla valorizzazione dell’autonomia scolastica e definiscono il piano dell’offerta formativa triennale;
- le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015, prevedono, che le istituzioni scolastiche, con la partecipazione di tutti gli organi di governo, dovranno provvedere alla definizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa per il triennio 2016-17, 2017-18, 2018-19;
- la nostra scuola vuole favorire l’inserimento di tutti i nostri studenti in una società complessa e cosmopolita in continua trasformazione, aiutandoli a cogliere le opportunità di inserimento nel contesto sociale e professionale, promuovendo consapevolezza delle competenze raggiunte, autonomia operativa e mentalità imprenditoriale;
- l’attività del nostro Istituto sarà sostanziata nel Piano dell’Offerta Formativa elaborata in coerenza con gli obiettivi di miglioramento individuati nel RAV e le attività, le strategie, le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi generali previsti dalle Indicazioni Nazionali per i Liceo e gli Istituti Tecnici e degli obiettivi prioritari, saranno coerenti con la Legge 107/2015 ed in particolare volti:
- Alla riduzione delle assenze degli studenti.
- Alla riduzione del tasso di trasferimento nel biennio.
- Alla riduzione delle valutazioni finali che si collocano nel 60 e nella fascia 60/70 .
- All’attivazione di didattiche integrate volte anche al miglioramento dei risultati delle prove INVALSI.
- Alla costruzione dei curricoli verticali disciplinari e multidisciplinari, dove siano presenti contenuti operativi con prove di realtà.
- All’incentivazione di percorsi a sostegno dell’autonomia e della capacità di intraprendere degli studenti.
TENENDO CONTO CHE
- nel Piano dell’Offerta Formativa d’Istituto sarà garantito l’esercizio del diritto degli studenti al successo formativo e alla migliore realizzazione di sé, in relazione alle caratteristiche individuali, secondo principi di equità e di pari opportunità, valorizzando il protagonismo di tutti;
- all’interno del processo di apprendimento che copre l’intero arco della vita, l’offerta formativa della nostra scuola, per sostenere la crescita degli studenti, curerà il clima di classe volto al miglioramento delle competenze di base, rafforzando linguaggi disciplinari, sistemi simbolici, ampliando il bagaglio di esperienze, conoscenze, abilità e competenze che consentano agli studenti di stare al passo con il progresso culturale, tecnologico e scientifico, preparandosi ad affrontare, con gli strumenti necessari, gli studi universitari in tutti i settori e le richieste del mondo sociale e del lavoro.
VALUTATI
- il piano delle esigenze formative individuate a seguito della lettura comparata del “RAV “ Rapporto di Autovalutazione,
- gli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti;
- i risultati registrati nelle prove INVALSI;
SI DETERMINA QUANTO SEGUE
le finalità del PTOF della nostra scuola dovranno tenere conto:
dell’ analisi dei bisogni del territorio;
della descrizione dell’utenza dell’istituto;
delle azioni della scuola in risposta ai bisogni individuati;
della descrizione degli obiettivi generali degli indirizzi riferiti al biennio e al
triennio;
della descrizione degli obiettivi specifici di apprendimento articolati in
conoscenze, abilità e competenze;
dei principi fondanti la Valutazione per l’apprendimento
Gli obiettivi di apprendimento propri di ciascun indirizzo e le attività didattiche di tutte le classi dovranno perseguire:
- il potenziamento della conoscenza delle lingue straniere e della conoscenza delle culture dei paesi europei, anche attraverso la promozione di scambi culturali, gemellaggi e progetti di partenariato;
- l’organizzazione di attività di orientamento universitario e di conoscenza del mondo del lavoro nel triennio, anche attraverso l’attivazione di stage lavorativi e dell’alternanza scuola lavoro;
- il potenziamento della cultura digitale e l’uso delle nuove tecnologie anche attraverso la realizzazione di specifici laboratori;
- il superamento della didattica tradizionale e la promozione di metodologie didattiche innovative;
- l’educazione ad una cittadinanza attiva, consapevole, responsabile, democratica, che rafforzi negli studenti il rispetto di se stessi e degli altri;
- la costruzione di una scuola inclusiva che sappia leggere le diversità come ricchezza;
- la conoscenza critica e approfondita della realtà socio-politica contemporanea;
- il rispetto dell’ambiente e il senso di appartenenza alla comunità.
Dovranno inoltre essere previste:
attività di valorizzazione delle eccellenze;
attività di supporto psicologico alle problematiche dell’adolescenza;
attività di formazione continua del personale sulla relazione educativa e sulla comunicazione didattica efficace.
La programmazione didattica di tutte le classi dovrà fare riferimento:
a percorsi di recupero integrati nell’attività curricolare;
a percorsi di tutoring e peer education;
ad attività di sostegno ad alunni con bisogni educativi speciali eventualmente presenti;
a piani individualizzati per alunni con DSA e altri disturbi o ritardi nell’apprendimento;
ai progetti individuati per l’ampliamento dell’offerta formativa
alla programmazione di attività extrascolastiche coerenti con i percorsi didattici della classe, che tengano conto delle necessità scaturite dall’analisi dei bisogni formativi e dalle richieste esplicitate dagli studenti e dalle famiglie.
VISTO CHE
sul versante metodologico-organizzativo, nel nostro istituto, la didattica dovrà attivare processi di insegnamento-apprendimento efficaci nell’ottica della personalizzazione, non solo utilizzando la lezione frontale, ma attraverso l’apprendimento cooperativo, la didattica per problemi, il lavoro di ricerca e la didattica per laboratori, si auspica:
- la predisposizione di un ambiente di apprendimento strutturato attraverso l’organizzazione flessibile delle aule, la piena funzionalità dei laboratori e degli spazi interni ed esterni;
- l’utilizzo delle potenzialità offerte dal territorio prevedendo l’organizzazione di attività nelle biblioteche, nei musei, non trascurando la conoscenza dei beni architettonici e delle aree archeologiche che insistono sul territorio e degli impianti sportivi che in esso operano.
- La partecipazione a reti, attraverso la sottoscrizione di protocolli e convenzioni per promuovere coprogettazione ed assunzione di responsabilità condivise tra i soggetti delle reti
- la partecipazione ai bandi PON e FESR per la programmazione 2014/2020e progetti promossi dal MIUR;
A fronte di quanto sopra
il piano dell’Offerta Formativa, per il triennio. 2016/17, 2017-18 e 2018-19, dovrà indicare:
- il piano di formazione del personale docente e ATA,
- il fabbisogno di risorse professionali (docenti ed ATA), strumentali, materiali ed infrastrutturali
Tale azione sarà svolta in stretta sinergia con i servizi generali e amministrativi, per i quali il dirigente scolastico, ai sensi dell'art. 25 comma 5 del D. Lgs. n. 165/2001, fornisce al DSGA le direttive di massima che costituiscono linee di guida, di condotta e di orientamento preventivo sullo svolgimento delle specifiche attività previste dai servizi, in attesa di ulteriori sviluppi della revisione del Decreto Interministeriale 44 del 2001.
Le Funzioni Strumentali individuate dal Collegio Docenti, i Collaboratori del Dirigente Scolastico, i Coordinatori di Classe, i Responsabili di Laboratorio, i Responsabili dei progetti di ampliamento dell’offerta formativa, costituiranno i nodi di raccordo tra l'ambito gestionale e l'ambito didattico, al fine di garantire la piena attuazione del Piano.
La collaborazione tra il Dirigente scolastico, il DSGA, i collaboratori del dirigente, le funzioni strumentali (responsabili di Area) ed i responsabili dei singoli progetti si espliciterà attraverso l’istituzione di un Ufficio di Direzione allargato.
A supporto di quanto sopra descritto è stata fatta una richiesta di potenziamento dell’organico ( tetto massimo previsto dalla normativa 8 unità ) riferita ai campi di potenziamento con le seguenti priorità:
Campo 3 potenziamento scientifico
Campo 1 potenziamento umanistico
Campo 2 potenziamento linguistico
Campo 7 potenziamento laboratoriale
Campo 5 potenziamento economico e per la legalità
Campo 4 potenziamento artistico musicale
Campo 6 potenziamento motorio
In riferimento al sistema di comunicazione la scuola si avvarrà dei seguenti strumenti per rendere trasparente e visibile l’azione dell’Istituto:
sito web per rendere visibile l’offerta formativa dell’istituto utilizzando anche newsletter informative curate sia dai docenti che dagli studenti. Il sito conterrà, come da normativa, le deliberazioni, l’anagrafe delle prestazioni, l’albo pretorio e la documentazione relativa a contratti.
App. della scuola per implementare la didattica con metodologie innovative consentendo una interazione tra tutte le componenti presenti nella scuola e con i soggetti esterna ad essa.
registro elettronico la scuola utilizzerà tale strumento per documentare i percorsi didattici e per facilitare i rapporti scuola/famiglia.
attività convegnistica ci si avvarrà di Convegni, seminari e workshop per incrementare il ruolo culturale che la scuola vuole svolgere all’interno del territorio di riferimento.
Tenuto conto di quanto sopra
il Dirigente scolastico formula al collegio dei docenti i sopra citati indirizzi generali per l’elaborazione del piano triennale dell’offerta formativa in uno spirito di stretta collaborazione con collegio docenti e consiglio di istituto.
Il presente Atto, rivolto al Collegio dei Docenti, è acquisito agli atti della scuola, reso noto agli altri Organi collegiali competenti e pubblicato sul sito web della scuola.
Il Dirigente scolastico
Prof.ssa Fabiana Alfieri
Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto
Atto di indirizzo al Collegio per l'aggiornamento del PTOF Anno 2023/2024 - Triennio 2022-2025
Atto di indirizzo (prot. n. 7884 del 02/09/2023)
Piano Triennale dell’Offerta Formativa Anni scolastici 2022/2025
approvato dal C.I. con delibera n. 8 del 21/12/2022
Scarica la versione PDF del PTOF
Naviga il PTOF
Allegati
Piano di Intervento dell'Animatore Digitale (All.3)
ATTI DI CARATTERE NORMATIVO E
AMMINISTRATIVO GENERALE EX ART. 12,
COMMA 1 E ART. 21 COMMA 1 DEL D.L.vo 33/2013
- STATUTO STUDENTESSE E STUDENTI DPR 249/1998