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In questo momento, stando all' Airway Bill, la CASSA sta atterrando a Kigali provenendo da Entebbe, Uganda. Vi assicuro, questo viaggio della cassa, che è partita da Orvieto venerdì scorso, il 28 luglio, per andare a Roma a passar dogana, poi Milano, Amsterdam, Londra Gatwick, quindi appunto Entebbe e infine Kigali, mi ha fatto tenere il fiato sospeso. Perché... perché mi immagino tutti i colpi che può ricevere dai muletti o dai transpallet, tutti i vuoti d'aria, le sollecitazioni. Ogni chiodo piantato da Eraldo al Liceo sta tenendo, sono sicuro, ma... e con tutti questi scali, non potrebbe sbagliare strada?

Cosa é questa cassa? E' il condensato di una visione, di un impegno, di una collaborazione, di un contributo. Il tutto di un sacco di persone.

E' ora di dire di che stiamo parlando? Qualcuno di voi aspettava questa email da tempo, qualcuno per niente. Parliamo del gemellaggio tra il Liceo Scientifico Statale "Ettore Majorana" di Orvieto e l'Ecole Secondaire Gikomero, in Rwanda. Parliamo dell'impegno degli studenti della classe 4L del Majorana coordinati da Rosa Pistelli che, mentre iniziavano timidamente lo scambio di lettere per posta terrestre, si inventavano un fuoco di fila di iniziative per sensibilizzare gente e raccogliere fondi, con esemplare impegno e fantasia. Parliamo della risposta che a questo invito hanno dato gli altri studenti, le famiglie, tutto il personale della scuola, grazie anche al sostegno del Dirigente Barbabella e del DSGA Bartolomei (ineguagliabili Pietro, Andrea, Eraldo, Laura). E ancora il contributo delle scuole NEOS di Pontedera e di Nocera Umbra, di Kelyanlab, Signis, OrvietoLUG, Ing. Sacco, Luca Pellegrini e tanti altri orvietani. E ancora gli amici della Ugolista e poi tutti i calorosissimi amici di Prato al circolo "I Risorti", che hanno fatto faville sotto la guida di Franco Boganini, Francesco, Rossella, Miriam, Mario, Cécile. Ma anche l'aiuto e i consigli di P. Jean Bosco, del Console Alicicco, del Console Catelli, di Daniele Scaglione, di Stefano Scotti, Riccardo Moro e tanti altri.

Il risultato di questo sforzo comune sono stati 370 kg di materiale, sufficiente a connettere a internet una scuola che si trova in un villaggio, in una zona assolutamente rurale.
L'Ecole Secondaire di Gikomero è una scuola statale con 390 studenti tra i 14 e i 19 anni divisi in 9 classi, con 18 insegnanti. Si trova a circa un'ora di "strada" dalla capitale Kigali, non ha l'acqua, che viene portata a mano con mezz'ora di strada, non ha la corrente elettrica ma solo un vecchio generatore diesel che è quasi sempre in panne, non ha collegamento a internet, ma solo un telefono satellitare alimentato da un piccolo pannello solare; nonostante questo, la scuola si è classificata tra le migliori nella provincia in base agli esami e ai concorsi nazionali. Gli studenti, essendo in buona parte orfani in seguito ai drammatici eventi del 1994, sono ospitati in un dormitorio della scuola; per lo più, per la stessa ragione, sono indietro di due anni rispetto al normale ciclo di studi.
Nella cassa che sta viaggiando si trovano:

un Kit satellitare, con una parabola bidirezionale puntata su un satellite in India che rimanda il segnale a Milano, e permetterà alla scuola di avere un collegamento a internet di circa 600 kbps
quattro computer , in realtà sono portatili per motivi di risparmio energetico. Anzi è sempre il costo dell'energia che ci ha fatto limitare il numero dei computer
una stampante multifunzione che funziona anche come fotocopiatrice e fax
generatore elettrico, batterie, inverter. Inizialmente si era pensato di utilizzare pannelli solari, ma il budget ci ha fatto adottare questa soluzione di ripiego, che ha lo svantaggio di non essere sostenibile: si prevede un consumo di quasi tre litri di carburante al giorno, il cui costo sarà inizialmente coperto dal progetto. E' chiaro che sarebbe della massima importanza arrivare al più presto a un impianto fotovoltaico che, dopo il costo iniziale, permetterebbe di avere energia gratis.

 

Ora è chiaro che con quattro computer non si può fare un corso di informatica a una classe di 45 o 50 studenti, ma la vera differenza è il collegamento a internet. I computer saranno sufficienti a permettere agli insegnanti di trovare risorse per l'insegnamento su internet; molti di loro ci hanno scritto che uno dei grossi problemi è la mancanza di libri di testo.

 

Gli studenti corrispondenti, che per il momento sono dieci, potranno accedere alla posta elettronica almeno una volta alla settimana. Dunque la nostra idea è che per il momento le attività principali saranno la navigazione in internet e la posta elettronica. Allo stesso tempo però sarà possibile per un gruppetto di insegnanti e di studenti più "bravi", di imparare a usare il sistema operativo e i principali programmi di ufficio: elaboratore testi, foglio di calcolo, presentazioni, lavorando in autoistruzione e con il tutoraggio a distanza del Liceo Majorana e di OrvietoLUG. Questo è uno dei motivi che ci hanno fatto scegliere di installare sui computer di Gikomero tutto software open source, e precisamente Linux/Ubuntu: tutto il software è multilingua, e ogni utente potrà scegliere tra inglese, francese, italiano, swahili (lingua franca dell'Africa orientale).

Questo renderà facile la risoluzione a distanza di problemi, dal momento che in meno di cinque minuti potremo trovarci a Orvieto e a Gikomero con lo stesso interfaccia davanti e parlare per telefono o in chat. Naturalmente l'altro motivo importante è che con l'open source abbiamo potuto dotare i computer di una quantità impressionante di software di alto livello a costo zero e in modo del tutto legale...

 

Non sono riuscito a scrivere prima perché c'è stato davvero tanto da fare per trovare tutta questa roba e metterla in viaggio. In questo momento sono a Fiumicino con la Sabrina e sto per imbarcarmi per Addis Abeba: domattina all'areoporto di Kigali ci verrà a prendere Prudence Kanyamibwa, il direttore della scuola di Gikomero. La prossima mail sarà da un altro mondo...

 

 

Fiumicino, 6 agosto 2006

peppe de ninno
Liceo Scientifico Ettore Majorana di Orvieto

e la storia continua...