Con la presentazione del libro E venne il modo di ripensare il mondo di F.R. Barbabella si sono aperte le celebrazioni del Cinquantesimo del Liceo Majorana.
L’evento, che ha avuto luogo al Palazzo del Capitano del Popolo e al quale hanno partecipato studenti, docenti, genitori e personale di ieri e di oggi, è stato il primo di una serie di appuntamenti che coinvolgeranno per un anno intero tutta la comunità, la città e il comprensorio.
Le celebrazioni saranno l’occasione per riflettere sul ruolo che la scuola ha e ha avuto nel territorio, sulla sua identità e sulla visione che negli anni ha portato l’Istituto ad essere punto di riferimento di quell’umanesimo scientifico di cui oggi si sente un forte bisogno.
Questa cornice ha costituito un’opportunità per la Dirigente Lorella Monichini di ricordare le numerose iniziative organizzate dall’istituto, tra cui OrvietoScienza, e la figura di Pietro Greco, giornalista scientifico, scrittore, uomo di grande cultura e amico insostituibile, scomparso prematuramente nel dicembre 2020. L’istituto ha da tempo presentato istanza di conferimento della cittadinanza onoraria a Pietro Greco, e ci si augura che questa venga seguita e accolta.
Si è partiti dal libro del prof. Franco Barbabella, non solo perché il professore ha dedicato gran parte della sua vita a questo Istituto, prima come docente poi come Preside, ma anche perché dentro il suo libro c’è la trama di quella che è la missione formativa della scuola: lo sviluppo del pensiero critico e della responsabilità civica. Proprio come recitava il titolo dell’evento. Perché, come ha sottolineato Pietro Rossi, rappresentante della Consulta degli studenti: “la scuola non è solo spiegazioni e verifiche, ma il luogo dove si formano i cittadini di domani”
Un domani non facile per queste generazioni che si trovano a vivere un’epoca di crisi che genera tanto smarrimento. Ma la scuola c’è! E, come hanno consigliato agli studenti di oggi due ex alunni, in collegamento dall’Università di Friburgo e dal Collegio d’Europa, bisogna approfittare il più possibile anche dell’offerta extracurricolare, perché è proprio in quei laboratori, dove l’insegnamento è più informale, collaborativo e quindi innovativo, che si possono scoprire i propri talenti e affinare quegli strumenti intellettuali necessari a interpretare una realtà che sempre più ama nascondersi.
Come ha ricordato ai saluti finali la Dirigente Prof.ssa Lorella Monichini, proprio da quest’anno due ex alunni guidano la scuola: lei stessa e il dott. Francesco Santacroce, Direttore dei Servizi amministrativi. Felice e significativa coincidenza. Tanti auguri quindi al Liceo Majorana che, dati i suoi 50 anni, comincia ad avere radici profonde, e proprio tali radici e la storia o le storie che da esse si sono sviluppate fanno oggi della scuola una Comunità che si riconosce ed è riconoscibile. Oggi il senso di appartenenza può essere forte perché la rete di relazioni che tessono l’identità del Liceo è estesa e solida, come non poteva essere per le prime generazioni di studenti e docenti che sono state pioniere nella nostra città di un nuovo indirizzo di studi, che metteva al centro il sapere scientifico.
Non un sapere scientifico acriticamente asservito al puro interesse economico, come Barbabella ci ha ricordato nel suo libro, citando Martha Nussbaum, ma un umanesimo scientifico perché, come diceva Bergson, in un’epoca di grande e inarrestabile espansione tecnologica c’è bisogno di un supplemento d’anima.