"Soggiornare con una famiglia ospitante, in un altro stato, con una lingua diversa dalla tua, è davvero così spaventoso?" La nostra risposta a questa domanda è: "Assolutamente no!" Eravamo emozionate all'idea di fare questa esperienza ma, allo stesso tempo, ci sentivamo un po’ preoccupate di ritrovarci in una casa con degli estranei, con abitudini diverse dalle nostre, un'altra cultura e un’altra lingua, e di non essere all'altezza di affrontare questo grande passo avanti per la nostra crescita e indipendenza.
La sera in cui siamo arrivate sul piazzale della scuola, un po' stanche dopo il viaggio, ad accoglierci abbiamo trovato tutte le famiglie ospitanti che ci aspettavano per portarci a casa. Ci siamo guardate negli occhi e ci siamo fatte coraggio e, prima di iniziare la nostra avventura, abbiamo conosciuto e salutato la nostra insegnante, che ci ha accolte con un gran sorriso. Una volta varcata la soglia della nostra nuova casa, i nostri occhi si sono illuminati.
Che meraviglia! Françoise, la nostra mamma ospitante, si è dimostrata così accogliente e generosa da farci sentire subito a casa nostra. La prima cosa che ci ha detto è stata: “Ma maison est votre maison.” Ci ha fatto sentire parte della sua famiglia e dopo un giorno con lei ci siamo aperte, riuscendo a comunicare in francese nel miglior modo possibile. Questa era una delle cose che ci preoccupava di più. Prima tappa superata!
Anche la scoperta del cibo francese è stata molto interessante. Inizialmente, adattarsi è stato un po’ difficile ma, cominciando ad assaggiare le pietanze che Françoise ci proponeva di volta in volta, abbiamo amato questa nuova cucina. Con lei abbiamo organizzato una serata tipica francese durante la quale ha cucinato le crêpes, les quiches, la baguette farcita e molto altro, e una serata all’italiana in cui noi abbiamo scelto di prepararle la pizza. Françoise si è dimostrata subito entusiasta di questa idea e ci ha confessato che era la prima volta che uno studente cucinasse per lei.
Le lezioni sono state davvero arricchenti e ci siamo trovate molto bene con la nostra insegnante. Per spostarci autonomamente abbiamo utilizzato i pullman della città. Il primo giorno, anche se le nostre insegnanti ci avevano dato le indicazioni e fatto scaricare una app dei trasporti, abbiamo preso l’autobus sbagliato, ma siamo riuscite a orientarci e a rientrare a casa da Françoise, che ci ha rassicurato dicendo che era normale perdersi la prima volta.
In questa parte del mondo ci sono luoghi meravigliosi. Il principato di Monaco con il palazzo reale e il casinò, Nizza con i musei e la bellissima costa, Grasse e la sua famosissima profumeria Fragonard, Saint Paul de Vence con il piccolo ma affascinante borgo, sono stati una magnifica esperienza. Antibes, poi, ci ha rapito. Al museo Picasso, la Joie de vivre ci ha incantato. La visita di questi luoghi ci ha permesso di usare molto la lingua e di trovarci davanti a molte situazioni: pullman persi , pranzi volanti e corse per gli orari. Questa esperienza ce la porteremo sempre nel cuore. Torniamo a casa con un grande bagaglio di crescita personale ma anche con tanta nostalgia di quelle lunghe giornate trascorse tutti insieme, in allegria.
Sofia Graziani e Veronica Cioli, classe 1L1