Mercoledì 27 gennaio una delegazione di 8 studenti in rappresentanza di tutta la classe 3S1, accompagnati dalla loro insegnante di lettere e dalla Dirigente, è stata premiata al Quirinale dal Presidente della Repubblica Mattarella, dal Ministro dell’Istruzione Giannini e dal presidente delle Comunità Ebraiche Italiane Gattegna durante la cerimonia per la celebrazione del Giorno della Memoria. Gli studenti hanno infatti vinto il concorso del MIUR “I giovani ricordano la Shoah” con un video intitolato “Processo al Processo di Norimberga”.
<< È stata una sfida difficile >> dichiara l’insegnante referente del progetto professoressa Asta
<< che però abbiamo accolto con entusiasmo e serietà, non limitandoci a studiare i fatti, ma tentando di capire se il Processo abbia giudicato in modo giusto ed efficace i protagonisti dei terribili crimini del nazismo e quale eredità ci abbia lasciato. Abbiamo deciso così di intentare un processo al Processo elaborando quattro capi di accusa che tenessero conto del dibattito storico e della critiche che nel tempo gli sono state mosse >>.
Gli studenti hanno lavorato divisi in quattro gruppi, hanno formulato quattro capi di imputazione contro il Processo che riguardavano la legittimità del Tribunale formato solo da nazioni vincitrici, il fatto che molti capi di accusa fossero basati su leggi ex post facto e il problema delle prove portate per il capo di imputazione “Crimini contro l’umanità”. All’interno di ogni gruppo qualcuno si è occupato di elaborare l’accusa, mentre altri si sono dedicati alla stesura del discorso di difesa. Il dibattimento simulato è stato in parte filmato, mentre in altri momenti alle voci degli studenti che recitavano l’accusa e la difesa si sono sovrapposte immagini di repertorio che sottolineavano ciò che veniva detto. L’insegnante ha lasciato piena libertà di giudicare il Processo colpevole o innocente rispetto alle accuse e i ragazzi, pur evidenziando nel dibattimento del ’45 alcuni punti controversi e non sempre giuridicamente ineccepibili, hanno deciso per una piena assoluzione.
<< Questa decisione>> afferma la studentessa Angela Ferramosca, l’avvocato che ha pronunciato l’arringa finale << è stata motivata dal fatto che siamo fermamente convinti che i nazisti fossero consapevoli del carattere immorale e disumano degli atti che stavano commettendo perché al di là delle leggi scritte, c’è una legge che ognuno di noi ha insita nel proprio essere, si chiama legge morale. Il Diritto Naturale afferma che la tutela e il rispetto dell’individuo è un fatto connaturato all’interno dell’individuo stesso che supera anche il principio “Nullum Crimen Nulla Poena Sine Lege Praevia”. Crediamo che il processo di Norimberga rappresenti l’espressione della coscienza universale umana bisognosa di giustizia e di riscatto, la cui eco a distanza di molti anni grida ancora disperatamente l’importanza di punire i responsabili dei crimini piuttosto che prendere in considerazione la mancanza di leggi ante factum. Nella sentenza di Norimberga, c’è racchiusa, implicita, la ferma condanna delle più gravi atrocità contro il genere umano e in tal senso deve essere considerata, valorizzata e attualizzata la sua eredità.>>
Durante la cerimonia, all’emozione per aver ricevuto un premio in un contesto così significativo, si è aggiunta quella di sentire le parole del Presidente che ricordavano come la memoria della Shoah non debba essere trasformata in un monumento inerte, limitato alle celebrazioni ufficiali del Giorno della Memoria, ma come dovrebbe invece diventare uno strumento per analizzare e giudicare il presente, ricordando a tutti noi che lo sterminio di massa è una possibilità sempre aperta nella storia umana.
Gli studenti, l’insegnante e la dirigente sono stati particolarmente toccati dalle parole di Sami Modiano, internato ad Auschwitz all’età di 13 anni che ha affermato come abbia trovato un senso alla sua personale tragedia nell’insegnamento alle giovani generazioni alle quali affida la responsabilità di tramandare la memoria della Shoah.