Le ragazze del Majorana sulla Nave della Legalità nel ricordo di Falcone e Borsellino
Quattro ragazze della IVaS3 DEL LICEO Majorana di Orvieto (Sara Graziani, Chiara Luciano, Silvia Petrangeli, Alice Zeyen), accompagnate dalla professoressa Claudia Bellacima, hanno partecipato, con gli studenti delle altre scuole italiane che si sono distinte per l’attivazione di progetti educativi di particolare rilevanza, al viaggio sulla “Nave della legalità 2011”, per commemorare a Palermo il diciannovesimo anniversario dell’eccidio di Capaci. Le ragazze rappresentavano l’intera classe IVaS3, che ha vinto, sotto la guida, oltre che della professoressa Claudia Bellacima, anche della professoressa Giovanna Sardini, il concorso “Il mondo che vorrei”, indetto come ogni anno dalla Fondazione Falcone insieme al Ministero dell’Istruzione, per suscitare il coinvolgimento degli studenti nel ruolo di promotori di azioni, visioni e comportamenti volti alla legalità. Le ragazze hanno preso parte a varie manifestazioni, che si sono svolte nella giornata del 23 maggio, il cui momento conclusivo è stato il confluire di due animati cortei – uno partito da via D’Amelio e l’altro dall’Aula Bunker dell’Ucciardone – davanti all’Albero Falcone, di fronte all’abitazione del giudice. Qui migliaia di ragazzi, con i loro striscioni variopinti, si sono ritrovati per testimoniare l’unione e la vicinanza dei giovani di tutta l’Italia ai ragazzi siciliani, nel ricordo di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. “Due eroi moderni”, ha detto Maria Falcone, sorella del giudice ucciso e Presidente dell’omonima Fondazione, “con un percorso umano e professionale segnato da un altissimo senso dello Stato”, la cui memoria, più vivida che mai, accende un riflettore sui valori fondanti delle democrazie moderne. Ha poi invitato i ragazzi a ricordare per poter cambiare il mondo, “perché, così come Giovanni e Paolo, nonostante tutto, riuscirono a portare avanti la loro lotta contro la mafia con risultati inediti e straordinari, così noi, oggi, abbiamo il compito, anzi il dovere, di portare avanti la memoria come atto di speranza nei confronti del nostro Paese”. La cerimonia si è conclusa quando, alle 17.58 in punto, l’ora della strage, la Polizia di Stato ha suonato il Silenzio: il corteo, così chiassoso e vivace nel manifestare la stanchezza e la rabbia per la prepotenza mafiosa, è improvvisamente diventato muto e commosso, poi lentamente si è sciolto e i ragazzi si sono avviati verso il porto per il loro rientro in nave, avendo dato un contributo significativo alla civiltà del nostro Paese con il loro semplice e autentico gesto di testimonianza.Sulla Nave della Legalità
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