di Luca Moller, 5ST
Un giorno dedicato alla “energia verde”, l’energia pulita, rinnovabile e quindi sostenibile, che si propone oggi come primo tra gli elementi necessari per ovviare ai gravi danni ambientali provocati dalla spregiudicatezza umana. Un tema di indubbia attualità che, però, necessita di una più forte e ampia informazione per radicarsi nelle prospettive dei cittadini. Proprio con questo intento il 10 dicembre si è tenuto, ad Orvieto, il “Greenenergy Day”, una giornata all’insegna dello sviluppo sostenibile e nello specifico delle FER (fonti di energia rinnovabile), un tema che da anni costituisce un fondamentale asse formativo del nostro Liceo. L’evento, organizzato dal Prof. F. R. Barbabella e dal Prof. G. De ninno, si è articolato in due sessioni di convegno: una mattutina e una pomeridiana. La prima è stata una risposta alla necessità di sensibilizzazione sul tema ed è stata indirizzata specialmente agli studenti delle scuole superiori dell’orvietano. Dopo il saluto del Dirigente Scolastico e del Sindaco di Orvieto, si sono susseguiti gli interventi dei professori G. Arruffi, M. Izzi e S. Camillucci dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), C. Mari dell’Università di Chieti-Pescara, M. Anatone dell’Università de L’Aquila e S. Rapagnà dell’Università di Teramo, F. R. Barbabella e l’Autorità dell’energia elettrica e del gas P. Cardillo. L’obbiettivo è stato quello di fare il punto sullo stato dell’arte delle tecnologie associate alle FER, specialmente l’eolico, il solare e le biomasse; inoltre la politica di incentivazione per la sostenibilità dello sviluppo delle tecnologie e del mercato legato a esse, gli obbiettivi ambientali e l’aspetto economico. Tutte le relazioni hanno ruotato intorno a un concetto chiave: se immaginiamo una frazione in cui al numeratore troviamo il consumo nazionale lordo di energia da fonti rinnovabili e al denominatore poniamo il consumo totale, allora la strategia complessiva europea non può che agire con una molteplicità di interventi finalizzati a incrementare il numeratore e diminuire il denominatore. Tale obiettivo, infatti, non è perseguibile tramite una “ricetta” unica, occorre bensì agire su tutti i versanti possibili contemporaneamente: incrementare la produzione di energia da FER, in special modo eolico e fotovoltaico che attualmente rappresentano un misero 2,4% della produzione energetica totale; orientare i trasporti all'utilizzo di energia da FER; ridurre i consumi, non solo o necessariamente riducendo le attività, ma soprattutto aumentando l’efficienza energetica dei processi di produzione (si è parlato al proposito della nuova figura dell’energy manager), diminuendo gli sprechi e migliorando le tecniche costruttive degli edifici. Naturalmente tutto ciò non toglie il fatto che la ricerca debba continuare a produrre progressi tecnologici, fondamentali sia sul piano economico sia su quello produttivo. Gli obiettivi per la produzione energetica attesa per il 2020, posti dal Piano d'Azione Nazionale del luglio 2010, prevedono di triplicare la produzione eolica, incrementare la produzione da biomasse di un fattore 2,5 e addirittura aumentare di 20 volte la produzione da fotovoltaico. Una grande sfida che prevede strategie nazionali basate su tutta una serie di tipologie di incentivazione, sostegno e regolamentazione. Un grande obiettivo, che nel concreto, però, si realizza grazie alle piccole iniziative, tra cui figura anche quella proposta in questa sede dagli studenti della classe quinta dell’indirizzo Scientifico Tecnologico del nostro Liceo. Il progetto prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico da 47kwp (264 pannelli) sul tetto dell’istituto, che fornirebbe una produzione annua di circa 63.000kWh su un fabbisogno totale di 160.000 kWh. I costi di realizzazione del sistema si aggirerebbero sui 180,000 €, cifra che la Provincia, amministratore dell’edificio e purtroppo assente al convegno, potrebbe coprire con un mutuo a dieci anni. Ma l’incentivo statale in questo contesto corrispondente a 0,35 € per kwp, ovvero 20.000 €/anno per i successivi 20 anni, oltre a pagare il mutuo alla banca, porterebbe a un guadagno netto per la Provincia di 10.000 €/anno per i primi 10 anni (grazie all’abbattimento della bolletta di circa il 40%) e 30.000 €/anno per i 10 anni successivi (provenienti dall’abbattimento della bolletta più l’incentivo). Insomma, un progetto positivo e vantaggioso sia sul piano ambientale sia sul piano economico.
La seconda sessione della conferenza, in seguito, ha affrontato nel concreto lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria, in particolare della zona di Orvieto, coinvolgendo soggetti istituzionali, associazioni ambientaliste, cittadini e alcuni studenti. L’incontro è iniziato con l’intervento dell’Assessore alle Politiche Energetiche della Provincia di Pescara A. D’Ottavio che ha portato l’esperienza di successo del Patto dei Sindaci. Hanno poi parlato l’Assessore all’Ambiente della Regione dell’Umbria S. Rometti e il Prof. C. Mari. Nel corso del dibattito sono intervenuti il Sindaco di Castel Giorgio, l’Amministratore della SAO ACEA, diversi consiglieri e assessori comunali e numerosi cittadini.
La seconda sessione della conferenza, in seguito, ha affrontato nel concreto lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria, in particolare della zona di Orvieto, coinvolgendo soggetti istituzionali, associazioni ambientaliste, cittadini e alcuni studenti. L’incontro è iniziato con l’intervento dell’Assessore alle Politiche Energetiche della Provincia di Pescara A. D’Ottavio che ha portato l’esperienza di successo del Patto dei Sindaci. Hanno poi parlato l’Assessore all’Ambiente della Regione dell’Umbria S. Rometti e il Prof. C. Mari. Nel corso del dibattito sono intervenuti il Sindaco di Castel Giorgio, l’Amministratore della SAO ACEA, diversi consiglieri e assessori comunali e numerosi cittadini.