
Autore di numerosi libri di successo, Lodoli, con uno stile semplice e coinvolgente, ha guidato gli studenti delle classi 2S2, 2L1 e 2Sa2, accompagnati dai rispettivi insegnanti di Italiano Cinti Alberta, Coccimiglio Simona e Propana Marco, alla ricerca e alla scoperta dei più profondi messaggi della sua scrittura, a partire dalla riflessione su uno dei suoi ultimi capolavori, Il fiume (2016).

Lo scrittore è stato accolto dalla presentazione di un particolare prodotto realizzato dalla classe 2Sa2, un cortometraggio eseguito con la tecnica del fast drawing (si può vedere qui) che, ripercorrendo "a suon di pennarello" la trama del racconto, parte dall'immagine simboleggiante il tema principale per poi passare attraverso tutte le ambientazioni che fanno da sfondo ai vari momenti del viaggio notturno del protagonista alla riscoperta di se stesso. Un lavoro questo che ha efficacemente centrato il cuore della vicenda, ovvero il crescente sviluppo di un nuovo punto di vista sulla vita da parte del protagonista Alessandro. Questi infatti comincia a rendersi conto della sua indifferenza rispetto al mondo circostante proprio quando suo figlio Damiano cade nel fiume Tevere e lui non riesce a muovere un dito, tanto che il ragazzo verrà sì salvato, ma da un uomo che non è suo padre. La riconquista di unapropria individuale umanità richiederà ad Alessandro una tanto imprevista quanto preziosa immersione notturna in una città a cui il buio, strappatale la maschera della diurna e asettica rispettabilità borghese, ridona la libertà di esprimersi in modo più autentico e quindi anche più dolorosamente vitale.


stupito per la profondità dei suoi significati, tanto più inaspettati quanto meno legati all'odierno modo superficiale e "politicamente corretto" di vivere la vita. Sì, perché il libro di Lodoli è anche un invito, particolarmente importante per i nostri giovani, a vivere in modo pieno e passionale ogni momento della propria esistenza, ad assumersi con coraggio la responsabilità delle proprie azioni e a lottare, con le armi della fantasia e del libero pensiero, per un mondo più umano e meno ipocritamente compassato. Un invito a immergersi nel fiume della vita proveniente da un autore che conosce bene, ed è quindi senz'altro degno di fede, l'euforica sensazione della libertà creatrice come antidoto alle angustie del quotidiano, tanto che, alla domanda "Da dove trae l'ispirazione per la sua scrittura?", può rispondere: "Lascio liberi i miei pensieri ed esco con la vespa in giro per Roma".
A cura degli studenti Dangelo Fabio, Iacob Pavel e Menichetti Elena
con la supervisione del prof. Propana