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La forza delle paroleLunedì 31 marzo, al Teatro del Carmine, noi ragazzi della Peer Education abbiamo assistito a uno spettacolo che, grazie alla forza delle parole e alla sincerità dei suoi gesti, ha condotto tutti noi in un viaggio emotivo alla ricerca di verità e consapevolezza su un un argomento molto delicato: la violenza sui minori.

L’opera, ideata da Silvia Guerrieri, si ispira alla storia delle sorelle Khachaturyan e si intreccia con elementi tratti da “Tre sorelle” di Čechov, offrendo una rappresentazione in cui si analizza la situazione oppressiva di tre ragazze abusate dal padre dopo la morte della madre. Le protagoniste, Olga, Masha e Irina, hanno interpretato sul palco un percorso interiore fatto di paura, rabbia e attesa, culminato nell’atto estremo di liberarsi dal proprio tormento. La scelta di prescindere da scenografie minime e l’assenza di altri attori, ha fatto risaltare il potere evocativo dei dialoghi, lasciandoci col fiato sospeso e con una miriade di domande.

La forza delle paroleAl termine dello spettacolo, un silenzio carico di emozione ha aperto la strada a un confronto diretto con le attrici e con la psicologa Eleonora Bartoli del Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze, che ha offerto a tutti noi l’occasione di condividere sensazioni e riflessioni. Questo dialogo ci ha permesso di dare voce al vissuto e di comprendere come, anche nei momenti più difficili, il confronto e la condivisione possano essere la chiave per ritrovare la forza interiore e ripartire. I fiori cuciti sugli abiti delle protagoniste, simbolo delle cicatrici e della resilienza, ci hanno ricordato che, dopo il gelo più spietato, la vita sa sempre rifiorire.

Un sincero ringraziamento va all’associazione L’Albero di Antonia, il cui supporto è stato fondamentale in questo percorso di sensibilizzazione e formazione, contribuendo a creare uno spazio sicuro dove affrontare temi delicati e stimolare la crescita consapevole dei giovani.

 

Martina ed Eugenio, per il gruppo di Peer Education