“Mi prometto di dare meno peso al giudizio degli altri.
Se non puoi farci niente, impara a lasciar andare.
Porre dei sani limiti è manifestazione di amor proprio.”
Queste sono solo alcune delle frasi dei post che i ragazzi e le ragazze peer del nostro Istituto hanno collaborato a pubblicare, questa estate, in collaborazione con il Centro Servizi Giovani di Perugia per la pagina dello YAU (la chat che ti ascolta), uno spazio gestito da giovani per promuovere sani stili di vita e per riflettere insieme.
Il primo obiettivo è di ascoltare tutti coloro che reputano di aver bisogno di confrontarsi su diversi temi, come la salute e il benessere fisico, o temi più riservati che talvolta sono addirittura considerati tabù, come la sessualità o il benessere psichico. Ma Yau è anche una semplice chat di confronto su temi come scuola, lavoro, tempo libero e hobby.
Uno dei lavori che abbiamo svolto durante questo periodo di collaborazione è stato programmare, studiare e progettare post e storie su Instagram con l’obiettivo di lanciare messaggi positivi ai nostri coetanei.
Di seguito due post realizzati dal gruppo peer di Orvieto contro il pregiudizio che spesso tendiamo ad avere quando guardiamo una persona che abbiamo davanti. Questi post sono accompagnati da una didascalia che spiega le immagini utilizzate appositamente per far ragionare l’utente.
yau_lachatchetiascolta
L'ostrica insegna un'interessante lezione: una ruvida corazza grigia, bruttata di alghe talvolta ospita, adagiata su una culla madreperlacea, la perla, gioiello stimatissimo. Similmente, nelle persone, l'aspetto esteriore può divergere da quello interiore.
yau_lachatchetiascolta
Cosa vedi attraverso questa vignetta?
Vorrebbe far capire che solamente se leggi diventi intelligente, e che di conseguenza ai tuoi occhi l’apparire perde importanza.
Ma questo è un enorme pregiudizio: il messaggio che apparentemente fuoriesce dall’immagine è che non è possibile essere sensuali o provocanti, e contemporaneamente colte o intelligenti. Devi aderire a una categoria comprensibile: o bona e scema, o sfigata e colta. Ma questo è fuorviante! Ognuno deve sentirsi libero di vestirsi e acconciarsi come meglio crede, senza dovere essere etichettato se non si veste secondo i canoni ordinari: si può essere coltissimi anche con le zeppe e il tubino.
Post realizzato nell'ambito del progetto ConNessi peer education per il contrasto al bullismo - Regione dell'Umbria - Usl Umbria 1 - Usl Umbria 2
Si tratta di una collaborazione che si inserisce all’interno di un progetto regionale più grande di promozione della salute e di prevenzione primaria e secondaria. La finalità è quella di intercettare e canalizzare le domande degli adolescenti potenziando le risorse dei ragazzi attraverso un processo di progressiva responsabilizzazione nei ruoli di aiuto e di supporto tra pari che sono affiancati anche dalla figura degli insegnanti che, a loro volta, promuovono e accompagnano gli alunni attraverso il percorso.
Il progetto Connessi peer education per il contrasto al bullismo prevede più livelli di azioni educative:
- supporto tra pari e di empowerment della scuola con rafforzamento del progetto peer nell’istituto;
- attivazione chat di ascolto on line gestita dai peer in collaborazione con il Centro Servizi Giovani di Perugia;
- ascolto psicologico con figura competente.
Del progetto si parla anche qui.
Neanche il Covid è riuscito a fermare il gruppo peer della scuola, che durante la DAD ha continuato a lavorare e a confrontarsi, a curare le relazioni, a ridisegnare la mappa dei valori. Quando lo scorso anno, a primavera, abbiamo ricevuto la proposta di diventare scuola pilota in questo progetto di contrasto al bullismo insieme a un’altra scuola della Regione, l’Istituto Felice-Baldelli-Cavallotti di Città di Castello, non ci è sembrato vero. Certo, è stata dura: gli incontri sono avvenuti sempre da remoto, ma noi non ci siamo arresi, ci siamo supportati, reinventati, abbiamo sperimentato, ascoltato e, soprattutto, ci siamo aperti, anche se solo virtualmente, agli altri, perché crediamo che l’unica garanzia per progetti significativi e di ampio respiro sia la realizzazione di una rete tra scuole, enti e associazioni che si occupano di salute dei giovani.
E ora eccoci qua!
Siamo ripartiti più carichi che mai, finalmente possiamo incontrarci, conoscere i nostri visi, sorridere e trascorrere del tempo insieme.
Come dice Mark Strand nella poesia La collina:
Sono arrivato fin qui con le mie gambe,
perso l’autobus, persi i taxi,
sempre in salita. Un piede avanti all’altro,
è così che faccio.
Non mi inquieta, la collina di cui non vedo fine.
Erba sul ciglio della strada, un albero che fa risuonare
le foglie nere. E allora?
Più cammino, più mi allontano da tutto.
Un piede avanti all’altro. Passano le ore.
Un piede avanti all’altro. Passano gli anni.
I colori dell’arrivo sbiadiscono.
È così che faccio.
Un grazie a tutti noi: ai peer senior, che se ne sono andati con la testa ma non con il cuore, con i quali continuiamo a sentirci e a collaborare anche a distanza di chilometri; ai peer junior, che hanno pazientemente saputo attendere, ai nuovi e a chi deciderà di entrare, perché il nostro gruppo non conosce barriere. Infine, un grazie ai prof peer, che hanno creduto in NOI.
STAY TUNED
Per il gruppo peer IISST Orvieto
Chiara & Filippos