Anche quest'anno il nostro Istituto ha partecipato alla preselezione del PEG con due classi del Liceo: la 4L con la prof.ssa Moretti e la 3S2 con la prof.ssa Mari. Noi studenti della 3S2 abbiamo preso parte per la prima volta al progetto, rivolto appunto agli studenti del secondo biennio, e abbiamo affrontato l’attività propostaci dalla prof.ssa Mari (valida ed esperta "regista" dell'intero lavoro) con curiosità ed entusiasmo verso questo impegno nuovo e importante per il nostro futuro di cittadini Europei.
Il PEG (Parlamento Europeo Giovani) promuove la dimensione e l’identità europea nelle scuole secondarie superiori italiane, mirando ad arricchire gli studenti attraverso momenti di discussione e di confronto, con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative a problematiche reali e sottolineando l’importanza del dialogo interculturale nonché del rispetto reciproco.
Nella fase di preselezione, ogni Istituto partecipante deve redigere un documento avente ad oggetto un tema comune di attualità politica.
Quest’anno si è affrontato il problema dell'immigrazione, che diventa sempre più grave. Ecco il Topic sul quale abbiamo lavorato:
"La difficile situazione geopolitica in Medio Oriente e nel Nord Africa è causa di un consistente e continuo afflusso migratorio verso l’Unione Europea. Considerando le differenze esistenti fra gli Stati membri di frontiera nella gestione dell’emergenza umanitaria che ha per scenario il Mediterraneo, così come la diversa propensione all’accoglienza e all’integrazione dei migranti, quali passi devono essere intrapresi al fine di dare una risposta efficace in materia? Come e in che misura devono essere ripartite le responsabilità in materia fra gli Stati dell’Unione?"
- divisione in gruppi di approfondimento dei diversi aspetti del fenomeno migratorio e riempimento dei fact sheets;
- elaborazione delle clausole introduttive;
- stesura individuale dei position papers in cui ognuno ha espresso il proprio punto di vista indicando le possibili soluzioni;
- redazione delle clausole operative sulla base dei position papers di cui sopra.
Nell’ultima fase, il lavoro si è ristretto ad un gruppo di otto ragazzi particolarmente interessati ad un’eventuale partecipazione alla selezione nazionale, i quali hanno provveduto alla stesura definitiva della risoluzione e alla sua traduzione in inglese, con il supporto dei professori Ceripa e Del Grosso.
Ma quali sono state le soluzioni suggerite dai giovani parlamentari?
Dopo aver considerato i provvedimenti già adottati dall'Unione Europea e valutato l'inefficacia del progetto Frontex Plus, di alcuni punti del trattato di Dublino (Dublin III) e della gestione dei fondi europei per l'immigrazione, è stata proposta l'istituzione dei CAS (Centri di Accoglienza e Smistamento), nonché l'adozione di un modello di integrazione che garantisca le libertà e i bisogni fondamentali di ognuno, ma anche le specificità culturali di individui e gruppi che non si riconoscono nella cultura dominante.
L'esperienza si è dimostrata, oltre che coinvolgente ed entusiasmante, importante per la nostra crescita e la nostra formazione: abbiamo imparato a lavorare in gruppo e ad affrontare i problemi con un metodo rigoroso e seguendo precisi criteri, ci siamo spinti a ragionare in una prospettiva comunitaria e non prettamente nazionale, abbiamo compiuto, insomma, un passo importante verso la costruzione di una coscienza europea.
Non ci resta che incrociare le dita in attesa del "giorno del giudizio"!