Per la pace, con la cura - Programma nazionale di Educazione Civica a cura della rete “Scuole per la pace”
Lo scenario è quello della sala Paolo VI, in Vaticano, dove oltre 6.000 ragazzi provenienti da scuole di tutta Italia accolgono festanti l’arrivo di papa Francesco. Il suo è un discorso breve ma toccante sulla pace, tema della giornata.
Il suo è un discorso che raggiunge tutti, grandi e piccoli: il Papa richiama all’attenzione dei presenti due grandi testimoni di pace, San Francesco e Martin Luther King.
Un giovane ricco destinato alla carriera militare, il primo, che poi dedica tutta la propria esistenza a farsi “strumento” di pace per i poveri, e il premio Nobel per la Pace del 1964, l’altro, per il quale la pace è sorella gemella della giustizia. Parafrasando il celebre discorso del politico americano, il Pontefice invita i ragazzi a “sognare in grande”, a costruire un mondo di pace, di attenzione e cura verso l’altro, una pace “a priori”, fatta di piccoli gesti concreti che non si fermano a guardare, prescindendo dall’identità di chi ci sta accanto e aspetta il nostro aiuto.
La mattinata ha visto un programma denso di interventi di amministratori locali, tra cui la sindaca di Assisi nonché Presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, che ha raccolto l’eredità del filosofo Aldo Capitini, cui si deve la prima Marcia della Pace Perugia-Assisi, realizzata nel 1961. Per tutti i presenti, studenti, docenti e dirigenti scolastici, l’appuntamento è proprio per il 21 maggio 2023, quando si terrà un’edizione speciale di questa marcia a conclusione del percorso di educazione alla pace dal titolo Per la pace, con la cura che ci accompagnerà nel corso dell’anno scolastico. Il nostro Istituto ha accolto questo progetto e lo sta realizzando in alcune classi quinte, che sono state protagoniste di questa interessante esperienza di incontro con tanti altri studenti.
Il “prendersi cura” di chi si ha accanto è proprio la cifra della riflessione su cui insieme, insegnanti e ragazzi, stiamo crescendo, nella convinzione che sia necessario diffondere giorno dopo giorno l’educazione alla pace intesa come attenzione fatta di piccoli gesti, un saluto rivolto guardando l’altro negli occhi; una cura particolare nella scelta delle parole con cui ci rivolgiamo agli altri; un prendersi cura che si traduce nella difesa dei diritti umani, nel rifiuto di qualunque tipo di violenza, in un atteggiamento ecologista di rispetto dell’ambiente.
Questo è un itinerario formativo che accoglie la sfida educativa del nostro tempo, libera e valorizza le energie positive di cui i giovani sono portatori e li rende artefici e responsabili del proprio progetto di vita, indissolubilmente collegato a quello di tutta l’umanità, in un clima di rinnovata fiducia e speranza.